“Logistica, assistenza commerciale e prodotti di qualità sono i pilastri di Repsol”

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13 agosto 2024

Tony Tarrazo ha trasformato la sua passione per gli sport motoristici in un fiorente business. Co-fondatore di Tarrauto, S.A. nella Repubblica Dominicana, insieme al padre Jose Antonio Tarrazo, questo imprenditore lavora con Repsol da più di 30 anni come distributore di lubrificanti per questo mercato. Attraverso strategie ben definite e l’impegno per la qualità e il servizio, Tarrauto si è posizionata come un azienda di riferimento nel settore, non senza aver dovuto prima superare sfide di ogni tipo. 

In questa intervista racconta la sua storia, che è anche una testimonianza di come la dedizione, il lavoro costante e la strategia giusta possano trasformare una sfida iniziale in una storia di successo.

Perché ha deciso di dedicarsi alla distribuzione di lubrificanti? 

La nostra famiglia ha professato per anni la passione per le corse automobilistiche in circuito. Anche se all'epoca ci dedicavamo ad un'altra attività, i nostri colleghi del settore motoristico ci hanno consigliato di sfruttare le conoscenze e il riconoscimento che avevamo in questo sport per lanciare un'attività che vi fosse correlata. 

All'inizio fu abbastanza difficile perché al di fuori della Spagna, Repsol era ben lungi dall'avere la presenza e la fama di cui gode attualmente. Abbiamo quindi deciso di introdurre il marchio nella zona orientale del paese, che era e continua ad essere la zona leader nel settore alberghiero e turistico, con un'elevata presenza di dirigenti e persone influenti che facevano parte del settore alberghiero spagnolo. Questa situazione ci ha permesso di raggiungere più facilmente gli utilizzatori, dal momento che conoscevano il marchio per la loro nazionalità originaria. Da lì, è iniziato un lungo percorso fatto di strategie di crescita e di riconoscimento in questo settore e in altri settori vincolati, come il trasporto turistico o la costruzione di alberghi. 

Com'è iniziato il rapporto con Repsol? 

Siamo spagnoli e, quindi, conoscevamo la lunga carriera di Repsol. Dunque, abbiamo contattato il dipartimento internazionale che in quel momento era stato creato di recente. Da quel momento in poi, tutto è andato liscio. L'evoluzione di questa divisione per l'America Latina è stata costante e lavora in modo molto professionale, dinamico e motivante.

Qual è stata la sfida maggiore con cui vi siete scontrati nei primi anni?

A quei tempi Repsol non era un marchio riconosciuto nella Repubblica Dominicana, quindi era molto difficile convincere i clienti a sostituire un marchio che aveva una lunga storia in questo mercato. La nostra strategia è consistita nell'iniziare ad offrire il marchio alle aziende spagnole con sede nel paese, che conoscevano già la tipologia di Repsol.

Come è cambiato il mercato dei lubrificanti nella Repubblica Dominicana da allora?  

La Repubblica Dominicana ha compiuto molti progressi in termini di modernizzazione, sia nella flotta di veicoli che nelle differenti linee industriali. Ciò ha fatto comprendere al consumatore la necessità di disporre di un marchio affidabile che garantisca il corretto funzionamento dei propri investimenti.

Cosa metterebbe maggiormente in evidenza di Repsol rispetto ad altri marchi? 

Se dovessi evidenziare tre aspetti di Repsol, questi sarebbero la logistica, l’assistenza fornita dal reparto vendite e i prodotti, sempre sviluppati per soddisfare tutti gli standard di qualità.

Come ha fatto Tarrauto a situarsi come leader nella distribuzione di lubrificanti nella Repubblica Dominicana?  

Molti anni di lavoro, costanza e insistenza quando si parla con i clienti e, soprattutto, l’offerta di un servizio di prima categoria, con un continuo follow-up post-vendita.  

Qual è stata la lezione più importante che ha ricevuto da questo settore?  

Crescere è difficile, ma restare grandi è ancora più difficile.

Quali consigli darebbe a chi sta pensando di iniziare a lavorare nel settore della distribuzione dei lubrificanti? 

Se l'idea è di iniziare con Repsol in un altro paese, il mio consiglio sarebbe quello di formare un team di persone disposte a comprendere il business dei lubrificanti. Questo ci permette di bussare alle porte e convincere i consumatori con i fatti, non solo con le parole. È necessario poter dimostrare la qualità dei prodotti e i valori aggiunti che con essi si possono offrire.